Vademecum sulla fatturazione elettronica alla Pubblica Amministrazione

Dal gennaio 2019, è scattato l’obbligo della fattura elettronica. Sanzioni importanti, invece, vengono comminate a tutti i soggetti che non rispettano la normativa vigente. In più, l’Unione Europea, nel dicembre 2021, supportando la richiesta avanzata dal Governo, ha stabilito la proroga dell’obbligo fino al 2024. Tuttavia, l’obbligo della fattura elettronica non coinvolge tutti i soggetti o tutte le categorie. Per una maggiore chiarezza in proposito, è venuto in supporto il blog di Anna Maria Liguori, reperibile all’indirizzo www.annamarialiguori.com, che vanta un’importante esperienza nel comparto della contabilità, ricoprendo anche il ruolo di consulente d’impresa.  

Stando ai dati diffusi dall’Agenzia delle Entrate, all’incirca 2,2 milioni di soggetti non sono obbligati ad emettere la fattura elettronica. All’interno di questo dato rientrano anche:

  • società sportive di livello dilettantistico;
  • piccoli produttori che lavorano nel campo dell’agricoltura;
  • medici, farmacie e operatori sanitari;
  • coloro che, pur eseguendo o realizzando operazioni, non hanno la residenza in Italia.

Per esclusione, sono obbligati ad emettere la fattura elettronica tutti i soggetti che non erano inclusi nella lista precedente. Tuttavia, anche i contribuenti che sono sottoposti all’obbligo di emissione della fattura elettronica possono godere di alcuni benefici e vantaggi, secondo quanto deciso dall’Agenzia delle Entrate:

  • tutti i contribuenti sottoposti al regime di contabilità semplificata, che usano i dati offerti dall’Agenzia delle Entrate e che emettono esclusivamente fatture, non sono obbligati a conservare i registri IVA;
  • ispezioni fiscali per operatori IVA, che effettuano e ricevono fatture, secondo una modalità di tracciamento per un valore che supera i 500 euro, realizzabili non oltre i due anni di tempo;
  • acquisizione e consultazione di tutte le copie delle fatture elettroniche emesse e ricevute.

Anna Maria Liguori focalizza la sua attenzione sul recente vademecum diffuso recentemente dal Governo, in relazione all’emissione delle fatture elettroniche nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni. In particolare, ricorda Anna Maria Liguori, il vademecum del Governo conferma come le regole presenti all’interno del Decreto Ministeriale n. 55/2013 siano valide. Per prima cosa, il vademecum ricorda che l’obbligo della fatturazione elettronica nei confronti della Pubblica Amministrazione esista già dal 2016 e include tutti i soggetti IVA. Tuttavia, con la diffusione di questo vademecum, il Governo intende portare maggiore chiarezza e, allo stesso tempo, portare avanti un’efficace lotta contro le frodi e la pratica illegale dell’evasione fiscale. Inoltre, prima che gli Stati Membri UE recepissero la direttiva Europea, l’Unione stessa aveva previsto una serie di passaggi, al momento tutti realizzati. Queste fasi si possono così riassumere:

  • messa a punto di un modello, in grado di sintetizzare una lista sintetica di sintassi, in grado di fornire una mappatura e mettere a disposizione i documenti ufficiali diffusi dalla Commissione;
  • monitoraggio relativo alla concreta possibilità per la Commissione Europea di poter usare la Norma Europea, in vista dei criteri di praticità, spese per la sua attuazione e semplicità d’uso;
  • la Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea ha diffuso i tempi entro i quali la normativa europea relativamente all’emissione della fattura elettronica nei confronti della Pubblica Amministrazione doveva essere recepita dagli Stati Membri.

 


Pubblicato

in

da